venerdì 16 dicembre 2011

GNOCCHI CON VERDURE

Stranamente, vado a pranzo con qualcuno e per fare in fretta, poter trangugiare la cosa che "per favore quella più veloce" ordino i maledetti gnocchi con verdure....TERRIBILI. E altrettanto terribile è riconoscere con la persona davanti a te che, al di là dell'indiscussa orripilanza di tale pietanza, sei talmente depressa, disgustata e disillusa da qualunque cosa che non riesci a mangiare. Allora si, diventa un gioco divertente parlare delle angustie con quel sano, inesorabile cinismo che mi contraddistingue. Le vendette..si, credo servano in fondo: cosa vuoi che sia comprargli le scarpe che desiderava da anni mezza taglia in meno augurandogli "buone vesciche"? o fantasticare sull'essenza al peperoncino centellinata nel liquido per le lenti?
Stupidaggini, piccole, divertenti, amare, se vuoi, ma necessarie.
Eppure non vedo l'ora che la mia giornata lavorativa si concluda in fretta per andare a casa a sbronzarmi, piangere e maledire gli impegni che ho domattina (che è domenica).

giovedì 10 novembre 2011

La regia di un evento

In base alle nostre conoscenze ci vengono proposte le più disparate attività considerandoci idonei per quelle. Ma, dentro, un mondo dai più ignorato, cosparso di se e di ma ci rende meno sicuri di quelle conoscenze: diventano sconoscenze. Si affacciano con timidezza per sedersi imperiosamente al cospetto della nostra pancia.
Ma anche stavolta ho conosciuto almeno una persona deliziosa, un piccolo, grande deja vù che mi ha impressionato. Quando hai la mente e il cuore, e la pancia, e tutti i cinque sensi pieni di vissuto è possibile che per quante nuove esperienze si faccia ritorni in mente un piccolo frammento di già visto, già sentito, già provato?
Eppure è tutto nuovo e sempre emozionante.
Credo sia la spinta più efficace di qualsiasi conoscenza o sconoscenza per continuare a vivere.

martedì 6 settembre 2011

io, mulo recalcitrante

Ho comprato il pc nuovo..ore e ore di attesa, col mal di mare per la quantità incredibile di prodotti diversi dei quali non avrei saputo dire quale fosse il migliore. Ho anche notato le facce sveglie dei commessi di 'sti posti. Però, quando dici che l'Itali pullula di cervelli incompresi che debbono espatriare per poter trovare la propria dimensione, mi viene da riflettere sul fatto che a noi ci rimanga veramente la feccia. E di feccia me ne intendo....
La feccia non conosce genere, luoghi comuni, momenti di stanca. 
Ad ogni modo ho trovato l'arnese, e ovviamente il commesso menagramo credo me le abbia mandate tutte poiché il suddetto notebook ha tranquillamente deciso di impallarsi, il cursore è talmente sensibile che non clicco la qualunque sortendo l'effetto di intasare ulteriormente il coso, la tastiera, piattissima, non mi consente di destreggiarmi come al solito nelle mie lunghe bloggherate o altro. Anche in quel caso digito a cacchio!
Mi sono quindi chiesta....pur di togliersi il pensiero di essere orfana di un pc casalingo, la gente se ne compra uno    facendo la conta?
Io potrei essere tra quelli a questo punto.
Odio i pc nuovi e pure quelli vecchi, le facce di c..o che ogni giorno mi tocca di vedere dovendomi ubriacare di ipocrisia per non soccombere, odio colui che senza battere ciglio passeggia su di me con tacco 12 ...

martedì 16 agosto 2011

ciao, sono riccardo, ti ricordi di me?

..si, domani vado a Riolo Terme con 'sto tipo che non mi ha minimamente rivolto la parola per una intera serata e dopo due settimane ti chiama per chiederti di andare alle terme con lui. Ti passa a prendere in moto e (UDITE, UDITE) mi procura un casco della mia taglia.
Ma, tipo, sto sognando? Minimo è un serial killer. Minimo si gioca la carta del corteggiamento vecchio stile e puntuale e precisino per poi.. Ma si! Dai che si sa!
Com'è che esistono ancora tipi del genere? Non era tutto un mordi e fuggi lontano lontano - per poi ritornare, sbocconcellare e poi rifuggire, in un vortice talmente assurdo che ti viene il mal di testa e confondi nomi e date di compleanni??
Mmmmmmmmm, per me è un serial killer, oppure la tipa con cui doveva andare alle terme gli ha dato buca e...
Mi sono consultata (sondaggione telefonico tipo quelli televisivi: cosa ha catalizzato la tua attenzione su di me, a parte il deficit neuronale che ti porti appresso come usuale patrimonio genetico??).
Cazzarola, è tutto chiaro, è sempre colpa dei vestiti; son sempre due: uno rosso e uno blu. Con una buona dose di alcool mi rendono decisamente appetibile all'altro sesso. Confesso, entrambi semplicissimi e, però, costosissimi. Quando si dice fare un investimento..
Ma se fosse un serial killer domani sarò morta, sicché: ADDIO MONDO.

Le certezze dell'amore


Ho maturato una significatività scientifica: gli uomini hanno delle sindromi strane. Dunque, al di là che è divertente la differenza tra la “i” di sindromi e la “e” di strane (maschile che si combina col femminile...e in effetti ...stona), potrei raccontarne alcune. Tipo: trovare romantico il gesto infantile di togliere una caccola che gradevolmente ciondola dal vostro naso, ecco, lui prende e la toglie e tu vorresti crepare dalla vergogna (TU, sia chiaro, è donna..o simil tale). Tu al mattino, seduta su un cesso senza neanche poterti concedere la porta chiusa o i piedi fino a terra, che assomigli come una goccia d’acqua a Robert Smith dei Cure dopo almeno 3 ore di concerto – e un’infinita varietà di droghe alcool e rossetto – per caso, ma davvero, per caso, incroci lo sguardo del tuo lui – in tutta la sua fierezza mattutina – che ti guarda ed esordisce con “sei bellissima!!”. Per inciso, il giorno prima ti sei dannata mille ore per trovare i vari pezzi del puzzle che contemplassero nello specchio qualcosa di, molto lontanamente, sexy e, come prassi, lui aveva occhi e orecchie per i suoi dannatissimi aggeggi tecnologici (iphone, ipad, iqualchecacchio). Cioè scusate: qualcuno deve avvertire quelle po’rine del mio genere e del mio status sessuale che rifarsi, truccarsi, non respirare per mille anni, farsi venire gli ictus per cuscinetti e cellulite, spendere miliardi per sentirsi più attraenti è una ALLUCINANTE FREGATURA!
Se qualcuno ti ama proprio non gli frega nulla. E, se ci si pensa, è esattamente la magia che vorresti sempre provare: essere un topo e sentirti un leone...

PERDUTAMENTE NOI


Mi dico, e adesso scrivo. Scrivo per non dimenticare una soglia del dolore talmente alta da richiedere l’eutanasia. Esattamente non so cosa stia facendo, a chi sto pensando, perché sono così terrorizzata. Ho dormito con un uomo..embé? ci sarebbero cose peggiori.. Nelle vene sento scorrere qualcosa che mi scuote, qualcosa di assolutamente odioso. Avere un altro nel cervello, sentirsi così tanto posseduta da avere paura di fare qualsiasi cosa perché, pensi, possa essere lì, dietro l’angolo, come un killer. Braccata. Un animale braccato. Ecco, cavolo, sono quattro ore che penso ad una definizione, nessuna andava bene ma nell’sms ho usato “animaletti spauriti”, che manco alla Disney!! Che perfetta imbecille. E poi, naturalmente, scatta il pensiero: avrà frainteso? Perché tante volte sono più gli uomini a porsi tutte quelle cappero di questioni che debbono definire qualunque cosa? Oppure segnano una specie di linea maginot oltre la quale “questa si sa innamorando” o “ecco lo sapevo dovevo moderare lo spago” o ancora, di più suggestive “adesso l’avrò sempre attaccata ai co..ni”. E così svapora qualunque, microscopica cosa di vagamente positiva sia successa. Ti senti tu, per prima, come una specie di cozza patella che vaga alla ricerca di uno scoglio per non finire in padella (che poi tanto, di riffa o di raffa, ci finisci lo stesso).
Perdutamente mio..che avverbio affascinante: perdutamente. E dio solo sa quanto mi si addica. Perduta. Ripeterei questa parola mille volte. Mille e mille ancora, come i baci di Catullo.
Catullo, come era l’amore ai tuoi tempi? Selvaggio ed animale o cortese e pudico? Credo che la religione abbia fatto molti danni nel frattempo, caro Catullo mio, e, ad oggi, non possiamo uscirne.

giovedì 28 aprile 2011

LA BALLATA DELLE FALSITA'

..e come le vuoi chiamare quelle serate in cui in testa hai mille domande alle quali non riesci a dare neppure una risposta? e se pure hai una risposta, metti il caso, puoi considerare che sia vera, che sia giusta?
Non lo so..ma stasera ballerò il solito balletto e dentro al cuore ci sarà qualcosa che non va

mercoledì 20 aprile 2011

LE CONSEGUENZE DELLE PAROLE

Ti arriva un sms: ti chiede il perdono di un abbraccio per dimenticare e rimuovere dissapori immotivati e protratti nel tempo - troppo tempo in relazione al legame. Rispondi che la lontananza, seppur priva di abbracci, è necessaria per la serenità che si augura alle circostanze come quella delle feste comandate (comandate poi da chi? dalla chiesa...dunque coatte, forzate, subite..niente di mistico dunque). Ovviamente i toni cambiano: sms di risposta farcito di ogni tipo di nefandezza, comprese minacce neanche troppo velate "mi porterai alla morte perché ho un cuore sai..e prima o poi scoppierà". Oramai il mio speech si ripete, sempre uguale, l'ennesimo mantra, o chiamiamolo pure col suo nome vero: riflesso involontario. Leggo, velocemente, assimilo in un nano secondo lo spillone che entra dentro - cuore, pancia, fegato..in questi casi gli organi sono un tutt'uno - e, click: cancello. Nessuna risposta, puoi solo avere silenzio per le conseguenze delle parole. Continuando ad agire, cercando di dimenticarle.
WAITING FOR A TIME...

martedì 19 aprile 2011

SOTTO IL SOLE DI APRILE, VENTO FREDDO

Incroci nel cortile le due tre persone, sempre le stesse: ipocrisie, sorrisi falsi e tirati, il rosso con la faccia più codarda che abbia mai conosciuto, la sbarbatella sculettante e svolazzante....
Insomma, roba ordinaria di gente varia...
Allora io mi chiudo qui, nei miei pensieri, nella mia musica, nello strano convincimento che sono su un baratro e prima o poi il piede scivolerà, il corpo perdendo l'equilibrio ormai precario tenterà di resistere ma sarà solo lo spazio dell'istinto. Vincerà una forza: la gravità. Nulla potrà impedirmi di schiantarmi, forse forte - dipenderà dalla profondità, lo dice la legge - forse piano.
Mi sto lasciando vivere aspettando con entusiasmo quel momento, quel baratro: chiudere gli occhi per farne sparire degli altri, cucire per sempre le mie labbra accompagnandomi solo al silenzio, necessario per far nascere.
I miei occhiali da sole sono sporchi, non ho molta voglia di pulirli..da circa un anno.

lunedì 18 aprile 2011

L'INCONTRO RECUPERATO

E quindi, dopo 26 anni, l'ho rivisto. Ho conosciuto Nicola, ovvero il mio padre biologico - anche se non ne ho mai avuto uno normale in ogni caso. Emozione? Non molta. Curiosità? Pochina. Un parente alla lontana che porto a spasso elencandogli le bellezze, i limiti del luogo. Passeggiate, accenni alla vita comune senza troppi entusiasmi. I giudizi, poche risate, nessun tipo di aiuto (lo so...è sempre meglio nutrire poche aspettative). La prima cena, alla fine ho preferito cucinare un pò per far sfoggio delle mie abilità culinarie, un pò per riuscire ad avere quel genere di intimità casalinga che serve per affrontare temi un pò più significativi. E lì scatta la bomba: sentirti dire che le colpe sono a percentuali!!!! 90 a me 10 a te!!! TOMBOLA!!!
Più o meno come ricevere una schioppettata nella schiena. Non ho discusso a lungo. Ognuno ha le sue convinzioni: io quella di essere una mega deficiente che non ha ancora capito nulla e che aumenta la soglia del suo autolesionismo ogni giorno che passa...e chissà quando riuscirò a farla finita.
La sensazione è quella di ABBANDONO totale.
Continuerò a pensare che vado avanti per conto mio, sola col mio stupido pensiero fino a quando non avrò il coraggio di raggiungere l'atarassia e l'aponia.
Giorno dopo: cicero ciceronis e poi...tanti saluti.
Bellissime le valli di Comacchio ed ottime le piade con alici e formaggio.
Tristissima l'ipocrisia del sussurro del belloccio che tenta di compiacermi...
Uomini: semplicemente da usare solo per un uso consapevole.

giovedì 14 aprile 2011

LA SERATA PERFETTA

Ieri sera, serata perfetta, luogo perfetto, falanghina perfetta, sei portate...tutte ottime..Ma su qualunque cosa: il mare di notte, le luci della darsena e lo sfondo dell'uomo che amerei, se potessi.
Bello, simpatico: a volte dimentico la meravigliosa sensazione di sganasciarsi dalle risate col proprio uomo. Questo è il frutto della complicità, dello stare bene. La sensazione magica di lasciarsi andare e di fare qualche passo o correre o semplicemente stare fermi con la sensazione di calore al fianco.
E poi la fine: il saluto semplice, il bacio appassionato ma il retrogusto amaro di quell'occhiolino anche triste mentre infilavo la chiave nella toppa.
Un ciao ciao con la manina...

martedì 12 aprile 2011

Ieri sera...

...Alla fine ti riduci ad uscire non proprio col primo che passa ma con qualcuno che già hai capito da poche battute che non fa per te. Ti lasci lusingare da un "sei bellissima" e: come fai a non accettare finalmente quello che prende su e ti viene a trovare così..al buio? Ma io al buio non ero, l'istinto non si sbagliava. Sono tremenda, sono esigente. Preferisco spaccarmi ancora la testa con la confusione e il dolore ma un uomo insignificante...no, non ce la faccio. Ma mi sentivo una vera merda ieri sera. Ho dovuto bere molto per placare il mio animo sensibile e crudele che mi tormentava con i paragoni, le mancanze, i desideri. I "non avrei dovuto accettare", l'"avrei dovuto essere sincera".....Dio, quanti pensieri ti passano per la testa e quanto cerchi di essere carina e stronza allo stesso tempo per far capire ad un uomo che, si, hai capito di piacergli parecchio ma...che lui a te proprio..no, non è una cosa fattibile!! E' brutto.
E sono quello schifo di momenti nei quali ripenso a lui, a tutto quello che ha, che mi piace, che desidero col desiderio più intenso che ho. O ad altri che sono altrettanto sbagliati ma che almeno desidero anche se pure loro...rendono tutto confuso.
Quando le cose son belle è sempre tutto confusissimo, quando son brutte sono fin troppo semplici..
Oggi sto male.

lunedì 11 aprile 2011

vino nuovo, amico nuovo...migliorerà invecchiando?

Il vino si condivide. Il vino ti inebria già dal profumo. Il vino si beve da soli, si degusta. Il vino lo gusti da solo per evocare qualcuno, un ricordo, un'emozione. Ma quell'annebbiamento che produce...mescola. Il vino, i miscugli della pancia, del cuore, della testa. E allora l'irrefrenabile desiderio di fare qualcosa, chiamare qualcuno, esagerare, languire.
Mi metto lì, posizione da piccolo buddha e sorseggio e guardo l'orizzonte e tutto si offusca mentre le mie mani e le mie viscere cominciano ad abbandonare ogni tipo di controllo.
Il vino è meraviglioso: da soli o in compagnia....o forse col vino non si è davvero soli mai.

venerdì 8 aprile 2011

L'attesa

Credo da moltissimo non mi ritrovavo più ad attendere, con apprensione, un segno. Ad oggi ne aspetto più di uno. Per definire un vecchio rapporto bisogna cominciarne un altro? Mi son seduta sul gradino del terrazzo: i fiori urlano tanto che han sete...il pavimento coperto di vecchie foglie morte che rotolano col vento e fan rumore, gli uccellini cantano e se ne fregano allegramente. E il mio segno non arriva. E son lì che mi dico...massì. Bisogna dimenticare le definizioni, lasciarsi vivere..o farsi vivere? La differenza è enorme: attiva e passiva. Non ho ancora deciso.
Non c'è stato neppure un incontro oftalmico. E qualcosa dentro me già mi dice che non è nulla di buono. Mi sto sottoponendo a giudizi pesanti.
Gli uccellini se ne fregano e continuano allegramente a far i loro bisogni sul mio terrazzo.
......

fuge tace quiesce...

....sempre di più, sempre peggio...mi è cascato il cuore dai jeans

giovedì 7 aprile 2011

e chissà..

Si comincia così, un bel sole, le lunghe attese, le macchine che scorrono dietro le grandi finestre. E poi la corsa finale. Vado incontro all'inatteso e alla routine..Oggi tutto ok. Vivo nascosta. Ma cosa penseranno di me quando urlo in macchina e ballo tamburellando sul volante all'ascolto di una canzone che mi prende?
Oggi emozione e ricordi con Notorius...