lunedì 28 maggio 2012

Benvenuta primavera

Quando hai le farfalle allo stomaco, quando stai bene ma sei logorata dai dubbi, quando scruti l'oggetto del tuo desiderio o pensi a lui continuamente, vengono in mente robe strane. E il 21 marzo, primo giorno di primavera, decido di festeggiare l'evento in maniera particolare. Giornata di roba mondiale al lavoro, lui mi chiede di uscire insieme, senza specificare alcunché. Ore 18.30, vado verso il parcheggio inciampando nei miei stessi piedi, guido imprecando con in testa la perfetta pianificazione dei 30 minuti entro i quali dovrò: spogliarmi, rispondere al telefono che non smette di squillare, lavarmi, decidere cosa mettermi (COSAMETTERMI - sarà la parola chiave), vestirmi, truccarmi un minimo e quindi rotolare di sotto. Fatto tutto - e mettiamoci un goccino di vino e sigaretta per darmi la parvenza di tranquillità. Arrivo alla sua  macchina: vestita col cappotto da teatro, bocca rosso fuoco, tacco alto. Ovviamente lui non fa i salti di gioia che farebbe se avessi gli anfibi ai piedi - dio bòn, gli uomini!! Mi infilo in macchina, lui: "Allora, amore, dove andiamo?" "Dove vuoi, caro, ma consiglio non in luogo pubblico. Sai, ho avuto poco tempo e quindi..non ho potuto indossare altro che questo.." E con gesto assolutamente studiato (ah, Marilyn..se potessi vedermi) ho aperto il cappotto facendo intravedere la leggerissima sottoveste ovvero l'unico indumento. Reazione: si ingrana la marcia, si parte a razzo e..una serata magica. La nostra ultima.
Con questo ti metto definitivamente nel cassetto dei ricordi.

venerdì 25 maggio 2012

La prima volta bella

Il primo appuntamento nel quale sai, senza alcun dubbio, che conoscerai biblicamente un uomo è un vero inferno. Si comincia dal principio: problema 1. i peli; adesso mi rado dappertutto e lui però capirà che non vado da un'estetista mai, che non faccio cerette, si accenderà un fiammifero sul mio polpaccio; problema 2. l'intimo, questo caro amico indeciso, calze comprese (questo già è in fibrillazione, se scopre che porto il reggicalze gli viene una sincope subito); problema 3. abbigliamento. Sportivo? fa troppo nonmenefreganiente. Elegante? fa troppo sonounavamp (o una sciura a seconda della sobrietà). Non sono problemi da poco questi. Io mi sono tolta il pensiero e ho optato per la depilazione (veloce) del pelo residuo con dose massiccia di creme e olii per ridurre l'attrito ed evitare inutili incendi; intimo senza pizzi e merletti, molto liscio ma..mi concedo un balconcino che arraperebbe un bradipo, e...calzettoni UAH AH AH - si capirà poi; abbigliamento sportivo ovvero jeans, maglioncino e anfibi (da cui i calzettoni) - inutile dire che per quest'ultimo accessorio è andato completamente fuori di testa. Devo ancora capire la legge non scritta che sottintende al sexy degli anfibi..devo capirla presto per evitare l'autodistruzione con i tacchi.
Niente trucco, eh certo, mica vorrò sembrare pierrot nel bel mentre dell'amplesso?? - benché mi aspettassi proprio qualcosa di molto soft (ah, quanto mi sbagliavo..).
I problemi veri continuano: avviene la parte cruciale, cosa devo "fare" o evitare la prima volta? La domanda è necessaria perché non si vuole dare un'impressione sbagliata la prima volta. Ma quale sarebbe l'impressione giusta? Dar di sé l'immagine della godereccia o la verginella dolce e sospirante? Ahimé, in questo senso la mia volontà può poco: non riesco ad essere mai calma e pacata, figuriamoci in quel frangente.
La premessa è stata questa ma la mia prima volta con lui è stata grandiosa, magica, frenetica, appagante, sorprendente. Unica. La migliore prima, seconda, terza, quarta, quinta, ....ennesima volta della mia vita.

mercoledì 23 maggio 2012

IL MIO CHIODO FISSO

A casa, momento di sconforto. In una giornata abbastanza impegnativa, mi giunge la notizia che il mio boss ha appena perso la sua compagna. Ma no, era vedovo.. Ma si, mi si informa, aveva una compagna. Ed è morta pure questa??? Lui aveva una compagna?!? - Fulmineo come un lampo il pensiero che un bel po' di sfiga si abbatta su questo gigante buono, poverino. Ok, provvederò a tutto io. 
E, quindi, ricordo l'appuntamento saltato per portarlo in quel posto dalla carne buona per il quale aveva mostrato tanto entusiasmo. E' stato un attimo: crea messaggio, "come stai? spero bene. Stai tranquillo che oggi ho avuto tutto sotto controllo ed è andato tutto benissimo. sai, quel posto lì ha chiuso ma ne conosco un altro altrettanto buono, ti va bene lo stesso? a presto". Dopo meno di un minuto, ringtone e risposta disarmante: "mi sei mancata". Così, proprio così è cominciata. Il 15 febbraio l'ho portato all'osteria (o meglio lui, fisicamente, ci ha portato me). Il poverino non poteva sapere che a mezzanotte di quella sera scattava il momento del mio compleanno. La notiziona è stata svelata davanti ad un buon rum in un bel pub lì vicino. - Ci ho pensato e ripensato e non mi ricordo minimamente: come abbiamo fatto ad arrivare dall'osteria al pub? forse ci è occorso il teletrasporto.- All'uscita del pub, la neve, il ghiaccio, io stanca ed ubriaca (ebbra). Si ferma di botto, mi augura buon compleanno e mi bacia. Sulla bocca. Sulla bocca???? Ma è il boss!!! Fortunatamente l'alcool, la stanchezza, la paura di scivolare, la tristezza di un anno in più mi hanno bloccato i pensieri. Mi ha preso in braccio, come una principessa e mi ha portato senza sforzo alla macchina parcheggiata in piazza Kennedy (avevo un montone lungo come soprabito!! :-0). Ha aperto (con quale mano?) e mi ha adagiata sul sedile.
L'elemento più dolce.
Sotto casa il vero, morbido, vellutato, avvolgente bacio. 
E la storia ebbe inizio...