martedì 18 settembre 2012

Annimerdario

La scorsa settimana io e il villano avevamo deciso di concederci un ultimo, increscioso, lasso di tempo per..non saprei. Credo intimamente carezzassi la possibilità che una saetta - o una stella cadente - piombasse giù dal cielo per arrivare dritta in faccia a lui, in mia presenza, onde potermi mettere l'animo in pace, una volta per tutte che questo matrimonio fosse proprio arrivato al capolinea. Ma il destino ha pensato di agire diversamente. Come nelle migliori storie, di quelle inventate, la settimana ha avuto in sé degli sviluppi molto più interessanti. Già dal lunedì ho messo, come dire, non tanto inconsapevolmente "i bastoni tra le ruote" ai due - non troppo teneri - piccioncini. Una foto su instangram, un messaggio su facebook et..voilà! ( ma ne parlerò ampiamente nella prossima puntata del tradimento 2.0).
Il villano ha fatto su e giù tra una moglie gentile e solidale, in preda a pranzi, passeggiate sulla spiaggia, musei del cinema a Torino, pic nic alla collina dei conigli e la, ormai quasimogliearpia, che lo ha tampinato, richiamato all'ordine praticamente ogni giorno. Il villano non ha ceduto, ha tenuto in piedi tutte le palline che roteavano davanti ai suoi occhi come un giocoliere da Cirque du soleil. Nonostante la incredibile tristezza di tutto, ho ammirato questo capolavoro dell'arte teatrale con occhi spalancati da bambina alle giostre.
Ogni ora ha avuto il sapore nuovo di una avvenuta consapevolezza, ogni sguardo mi ha permesso di capire la pochezza del nostro rapporto ma soprattutto ho pensato "Ma quanto è po'rina 'sta tipa che non solo ha un ruolo da amante, ma viene pure cornificata con la legittima moglie???!!" E' una situazione ridicola, ma nel senso che fa veramente ridere a crepapelle.
E dunque lemme lemme, ma neanche troppo, arriva il fatidico 16 settembre: il villano è già volato tra le braccia della sua concubina (o lo sono io?? la cosa non è ancora chiara), è una domenica. Al mattino mi risveglio in una casa non mia, i bagordi della sera prima mi hanno impedito di ricordare lucidamente che ho seguito un cartone, stile roger rabbit, nella sua tana. Quindi mi sveglio col cartone al mio fianco, realizzo a malapena che si tratta del cartone, mugugno fragorosamente per la mancanza di caffè (a casa del cartone manca caffè, moka, espresso, caffè solubile e non per scelte virtuose, no, sarebbe ad un livello già troppo alto), mi trascino dolorosamente verso il primo bar disponibile (col cartone al guinzaglio che armeggia implacabile nel tentativo di accennare un abbraccio alla sottoscritta insofferente) finchè il cavaliere de noantri con una faccia che ci starebbe stato bene su una locandina da vecchio film di da ZETA movies (cioè, proprio la nullità assoluta) mi domanda: "che giorno è oggi?". Solo una forte dose di autocontrollo mi ha impedito di spaccargli quel muso da tinca, ho risposto con fare zen: " E' il mio ANNIMERDARIO (pirla!)"
Non vi sono, da allora più notizie del cartone.

domenica 9 settembre 2012

Amarcord


Una delle cose che ricordo di questi giorni di sei anni fa, forse la più nitida è che non mi piaceva il bagno dell’agriturismo dove ci siamo sposati e che trascinai, letteralmente, mia sorella a comprare candele e pout pourri per cercare di abbellirlo. E, d’altra parte, un cesso rimarrà pur sempre un cesso , o no? Certe pretese bisognerebbe multarle!

giovedì 6 settembre 2012

La festa sul bilancione

Ieri sera sono stata invitata ad una grigliata in uno di quei posti tipici dell'emilia-romagna dove si usa pescare lungo i canali del mare. Li ho sentiti chiamare in molti modi da queste parti e sul delta del Po, trabocchi, trabucchi, retoni ma per me restano sempre i mitici bilancioni.
Marina di Pisa - Bocca d'Arno

Un ragazzo, pure molto carino, ha organizzato lì una grigliata con alcuni amici conosciuti nei vari viaggi che organizza per seguire i concerti rock in tutta Italia e all'estero. Questa sua occupazione mi ha davvero molto incuriosita e le persone presenti erano tutte giovani, belle e di grande socievolezza. Sono stata molto bene: tra le saline di notte, sotto un cielo stellato, un umido con poche zanzare e qualche lampo che però non è stato seguito da nessun rovescio. Io mi sono presentata con un amico e tutti - dico, TUTTI - lo hanno considerato come mio compagno immediatamente. Ora, date queste premesse, gente aperta, colta, che si mescola per la comune passione per il rock, gente promiscua in senso ampio..bé, è anche quel genere di persone da cui non ti aspetti tanta chiusura mentale da dover necessariamente intendere come compagni un uomo e una donna che escono insieme. Io a questa cosa non ci sto! Perché da quando non sono istituzionalmente sposata chiunque sia al mio fianco diventa il mio nuovo compagno? E perché quando ero istituzionalmente sposata chiunque fosse al mio fianco diventava un pericoloso amante? Perché la gente non si ripulisce da tutta la malizia di cui è ammantata per motivi ancestrali? L'emancipazione, dunque, è qualcosa  propria solo delle piante o organismi non viventi?
Davvero è stata una delusione e mi son sentita patetica a ripetere a chiunque che "no, LUI, no, NON è il mio COMPAGNO". Almeno fosse stato Lenny Krawitz l'idea del conformismo non mi avrebbe fatto poi così schifo!!!