giovedì 22 novembre 2012

TURKEY DAY

Allora, sono tre giorni che passo pomeriggi, sere e notti a cucinare zuppa di zucca per la festa di stasera: 22 novembre, quarto giovedì di novembre; per gli americani oggi è il famoso thanksgiving, la festa con la quale i Pellegrini del nord America ringraziarono i nativi in seguito allo sbarco del Myflower. A questo punto verrebbe da chiedersi, io, che cacchio c'entro? Praticamente nulla; ma da tre anni a questa parte ho un'amica insolita, pazza e stimolante che, guardacaso, è di New York e ha iniziato me e tante altre persone very social alla carinissima serata del TACCHINO!! Dunque, chiariamoci, durante questa festa ciascuno prepara le specialità americane che si usano in questa ricorrenza tradizionalmente (ed è tutto facile da reperire..meno, molto meno il wild rice) ma, c'è un ma..(come sempre).
La tradizione impone una superiore, imprenscindibile cosa: IL TACCHINO. Esso viene proposto come re della tavola di questo evento ed è GIGANTESCO: non è dato sapere come e quanto vengano nutriti questi, che più che altro sembrano VITELLI, sta di fatto che sono grandi quanto la sottoscritta e sottoposti ad una tale infarcitura che come minimo uno peserà 30-40 kg circa!! Cioè: si festeggia il tacchino (o NEL tacchino??)!! Ciò che non mi è chiaro di questa usanza è perché sia un povero pennuto un po' stupido a farla da padrone se la tradizione del primo giorno del ringraziamento parla di cervi sacrificati in gran quantità portati dai nativi ospitati dai Pellegrini. Ho cercato di darmi qualche risposta senza fare stupide ricerche su google: la tradizione del tacchino è sopraggiunta per evitare lo scempio dei cervi e per la maggiore reperibilità dei tacchini? Oppure i tacchini devono essere così giganteschi per ricordare, appunto, la dimensione ('AZZ) dei cervi? O forse, i tacchini sono assurti al trono della tavola perché rappresentassero i tronfi Pellegrini (siocchi come i pennuti) dai nativi che imbottendo il loro deretano, gonfiandoli come palloni e affettandoli di buzzo buono si potessero sfogare un po'?
A me, con tutte 'ste riflessioni mi pare proprio vi sia l'urgenza di indire anche la in Italia  "giornata del tacchino" .

martedì 6 novembre 2012

L'ammirazione per gli uomini

Oggi mi son fermata a ripensare  a ieri sera. Ero a cena, con Pinocchio, in un ristorante giappo-cine-thai. Si parlava di un sacco di cose: sua sorella che si vuole rifare il naso (ommioddio!!, ma son stata pregata di non far commenti), dell'origine celtica di Halloween, di ciò che Sandy ha provocato a New York, e robe così. Insomma, le conversazioni che io e pinocchio avevamo normalmente quando tutto sembrava più che normale, perfetto. Ma tra tutti questi argomenti interessanti, mi è sfuggita completamente una domanda: "perché continui a mandarmi mail, messaggi e segnali di mancanza o d'amore?" Lui, di rimando, mi dice "bé anche tu lo fai". E qui l'asino (e lo stupore) son cascati. Premesso che io al massimo se rispondo, e accade assai raramente, è per ricordargli che deve pagar qualcosa, ho dovuto scacciare ogni tipo di stimolo assassino nei suoi confronti. Per lui vige ANCORA la reciprocità. Cioè "ehy bambina, come mi hai amato tu ti ho amato pure io, come ti manco così mi manchi tu, etc.". Ma la realtà, quella non difettata da sostanze psicotrope che evidentemente assume a piene mani da sempre, avrebbe dovuto portare a reazione ben diversa!! Tipo "lo so, cara, hai ragione. dovrei smetterla, evitare di infastidirti o rievocare costantemente quegli zombie dei sentimenti che hai provato per farti respirare tranquilla. so che sbaglio, ti chiedo scusa."
Ebbene, alla luce di questo tipo di modo di fare io, devo confessarlo, AMMIRO GLI UOMINI: per il loro pensiero arzigogolato ma egoisticamente perfetto, nell'assoluta indifferenza dei sentimenti altrui, nella impassibilità delle convinzioni, nel riuscire a trasformare qualcosa di orrido in pura "romanticheria", a girare la frittata secondo le proprie necessità, nella filosofia spicciola che riescono ad infondere a qualunque gesto e/o opinione. Tutti con la verità in tasca, tutti agnellini docili ché tanto per la società le virago son le donne, mica loro. Loro sono "semplici", se sbagliano è perché sono meno attenti di noi donne, in fondo, perché sono leggeri e puri come i fanciulli, per questo sono spesso egoisti, come i bambini nei primi anni di età.
Loro amano sinceramente e lo fanno al di sopra di qualunque comportamento sbagliato o lesivo o offensivo nei confronti dell'amata.
Li ammiro perché riescono sempre ad anteporre se stessi a lei: le loro necessità, la ricerca di se stessi, la libertà (oh la libertà..).
Parliamo di quest'ultima: ho molte più amiche che vivono per conto loro, si pagano le bollette, lavano e stirano per se e per altri, vanno in giro per il mondo anche con prole al seguito, che sanno fare le cose da "donne" e da "uomini",  e invece ...GUARDA CHE CASO, PORCA MISERIA!!.. conoscerò si e no uno o due uomini che vivono da soli, senza delegare a tintorie/madri/padri/sorelle/fratelli/amiche/mogli etc. almeno una parte delle loro fatiche quotidiane, che escono da soli, che vanno a comprarsi i calzini!!
Dunque, caro maschietto, come la mettiamo?
Per quante parole tu possa spendere sulla tua presunta libertà e buona fede, onestamente a me non convinci per niente.
Cercasi amico gay, disperatamente.