Stanotte mi sono svegliata verso le 5 perché mi ha colpito
vivamente il sogno che avevo appena fatto. Capita raramente che io ricordi così
nitidamente i miei sogni e, siccome non volevo dimenticarlo, mi sono
mentalmente fatta il riepilogo delle “key things” del sogno. Potete immaginare
quanto ci sia rimasta male che dopo sole due ore, al mio risveglio, non mi sia
ricordata neppure quelle?
Riflettevo sul fatto che il nostro cervello è proprio
strano. Sembra, a volte, che vada per conto suo. La razionalità è un concetto
che ho sempre capito come insieme di regole, somme di costi e benefici, etc. ai
tempi delle lezioni di filosofia del liceo. Ma. La razionalità intesa come
funzionalità cerebrale, come utilizzo espresso o prolungato della materia
grigia, mi sfugge spesso nella vita quotidiana.
Per esempio: una delle cose che faccio più di frequente col
pensiero è reagire metodicamente a certe cose attraverso un elenco meticoloso
delle cose da fare e da non fare. Puntualmente ne faccio meno della metà. Leggo
molti blog deliziosi e di vari argomenti e ho trovato che questa è un’abitudine
tutta umana – anche tenendo conto che diversamente non potrebbe essere, visto
che il raziocinio è un attributo che si affibbia ai soli viventi di questa
specie.
Robe divertenti degli ultimi tempi? Una.
Ero in montagna qualche giorno fa, prendevo lezioni di
snowboard con la maestra Luisa, una simpatica ferrarese prestata alle vette
modenesi. Durante la risalita delle piste “baby” (si, sono ancora a quei
livelli, embè?) mi fa notare quanto è tenero il mio accompagnatore. La mia
secca risposta: “Si, ha molto da farsi perdonare”. E’ stato un attimo, quello, in
cui mentre realizzavo che la lingua fosse andata più veloce del pensiero, lei
si è illuminata e, facendomi rimanere come un carciofo romanesco, ha ribattuto “Brava!
Così si fa!” E, come qualche volta
accade, ho pensato che ci vede molto più lungo il primo che passa rispetto a
chi ci ha addirittura messo al mondo!! WOW!